TRAVAGLINO, Lombardia

STORIA

1111. La prima notizia certa della Tenuta risale al 18 novembre 1111. L’atto testamentario del prete Gisulfo cita il castello di Calvignano e «tria miliaria in circuito ipsi loci», tre miglia di terre circostanti. Tra i testimoni dell’atto è presente Johannis de Travalino, a cui si deve il toponimo della località omonima. Risalgono a quell’epoca le prime pietre della futura Tenuta, che per secoli fu adibita a monastero e complesso agricolo.
1240. Frate Guidone di Sannazzaro ottiene la giurisdizione su Calvignano. Tra le terre in suo possesso compaiono la località Travaglino e, per la prima volta nella zona, viene utilizzato il termine «vigne novelle», indizio di una fiorente attività vitivinicola.
1600-1700. La Villa Travaglino viene trasformata nell’odierno complesso composto da una corte padronale, l’oratorio e le abitazioni coloniche.
1868. Il Cavalier Vincenzo Comi da Milano acquista la Villa e 810 pertiche milanesi* di terreno circostante, circa 53 ettari. È il primo nucleo della Tenuta Travaglino.
1965. Vincenzo Comi, nipote del Cavaliere, rivoluziona Travaglino trasformando l’antica Tenuta in una cantina vitivinicola. A lui si deve la prima zonazione aziendale, ovvero l’analisi e la scelta degli appezzamenti più vocati dove reimpiantare i vitigni migliori. Viene ristrutturata La Locanda, centro dell’ospitalità di Travaglino.
1990-2000. Alla zonazione aziendale segue la riqualificazione e la modernizzazione della cantina. Vengono acquistate tecnologie all’avanguardia, le botti in cemento sono sostituite con moderni vinificatori in acciaio a temperatura controllata.
2013. Entra in azienda inizialmente Cristina e successivamente Alessandro Cerri Comi, nipoti di Vincenzo. L’attenzione si focalizza sulla qualità dei vini prodotti e sulla razionalizzazione del lavoro aziendale che viene concentrato sui due vitigni principali della Tenuta: il Pinot Nero, nelle sue innumerevoli sfumature e il Riesling Renano. Nasce una nuova squadra di professionisti formata dal consulente enologico Donato Lanati, supportato dal centro di ricerca Enosis e dall’enologo Achille Bergami.

I VIGNETI

Travaglino coltiva 80 ettari di vigneti nella parte centro occidentale dell’Oltrepò Pavese, a Calvignano, sulle pendici del Monte Cérésino. Un’area collinare d’incontaminata bellezza, caratterizzata da suoli argilloso – calcarei che poggiano su marne e arenarie, ricchi di microelementi, da secoli adatti alla coltivazione della vite.
Fresco e ventilato, segnato da una buona escursione termica tra giorno e notte, il microclima di Travaglino favorisce la crescita di uve sane, croccanti, dall’ottima acidità: caratteristiche cruciali per esaltare gli aromi del Pinot Nero e del Riesling Renano, che qui raggiungono espressioni uniche.
Nel 1965, Vincenzo Comi, nipote del fondatore, cominciò un importante lavoro di zonazione aziendale. Per ogni appezzamento fu individuato il vitigno più adatto al tipo di terreno ed al microclima.
I NOSTRI VIGNETI:
MONTE CERESINO, POGGIO DELLA BUTTINERA, VIGNA DEL PORTICO, CAMPO DELLA FOJADA

OLTREPÒ PAVESE

Mille chilometri quadrati di colline e valli a sud del fiume Po tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Un territorio di scambi e commerci, un incontro fra mare, appennino e pianura che hanno arricchito l’area di tradizioni, cibi, lingue e culture diverse. L’Oltrepò Pavese con 13.500 ettari vitati è il primo bacino vitivinicolo della Lombardia, nonché la più importante area spumantistica d’Italia. È il «regno» del Pinot Nero la cui superficie vitata, oltre 3 mila ettari, è la più importante in Italia. Nel 1865 è qui che venne alla luce il primo Metodo Classico a base di Pinot Nero, che oggi, grazie alla DOCG, rappresenta il vertice della denominazione

LA CANTINA

Un luogo fuori dal tempo, dove il respiro del tempo soffia tra pietre millenarie, botti di rovere e volte in mattoni che restituiscono la millenaria storia di una Tenuta da sempre dedicata al vino.Le prime pietre risalgono al 1000, quando fù un monastero. Conservate e ristrutturate con cura nel corso del tempo, le cantine storiche di Travaglino sono la più antica “cattedrale enologica dell’Oltrepò Pavese”.
LA GHIACCIAIA: testimonianza del glorioso passato di Travaglino è la ghiacciaia o neviera medievale, ambiente sotterraneo in cui veniva immagazzinata la neve per essere trasformata in ghiaccio e conservare gli alimenti deperibili. Anche grazie alla ghiacciaia di notevoli dimensioni, Travaglino è da sempre considerato un importante riferimento demografico del territorio.
https://www.travaglino.com/it/

Lascia un commento